La recente acquisizione di Grom da parte di Unilever è l’ultimo di una tanti investimenti stranieri in aziende considerate eccellenze del Made in Italy. Ci sono però anche imprese italiane che compiono il percorso inverso consolidando la propria presenza globale con acquisizioni estere.
Ecco le 5 più significative:
1. Gtech
Nel maggio del 2014 Gtech, la ex Lottomatica, che ha acquisito per 4,7 miliardi di dollari International Game Technology (Igt), una delle prime compagnie al mondo nel settore dei casinò e del social gaming con sede a Las Vegas, in Nevada.
2. Chiesi Farmaceutica
Nel febbraio 2014 ha completato l’acquisto dell’americana Cornerstone Therapeutics, di cui già deteneva il 58% delle azioni.
3. Campari
Nel marzo 2014 Campari ha acquisito per 185,6 milioni di dollari canadesi (pari a 120,5 milioni di euro) il 100% di Forty Creek Distillery, azienda canadese che produce whisky e altri liquori.
4. Amplifon
Ad aprile 2014 Amplifon ha acquistato il 60% di un’azienda attiva nello stesso settore, l’israeliana Medtechnica Orthophone. Pochi mesi dopo, a novembre, ha rilevato il 51% della brasiliana Direito de Ouvir.
5. Ferrero
A giugno 2015 Ferrero ha rilevato il colosso britannico della cioccolata Thorntons per circa 157 milioni di euro.
Queste operazioni, molto complesse e delicate, riflettono il processo di internazionalizzazione del Made in Italy, ormai avviato e visibile su tutti i livelli di business. Una totale riorganizzazione delle funzioni aziendali e nuove strategie di comunicazione globale diventeranno pratica comune per integrare lo staff multinazionale e raggiungere gli obiettivi dati dall’integrazione.
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