Quando si impara una nuova lingua è normale cercare similitudini con la propria; questo molto spesso ci porta a fare errori banali ma decisamente importanti. Vediamo quali sono i false friends che ci possono trarre in inganno:
1. In Albanese esiste la parola verdhë, che guarda caso non vuol dire “verde” (tradotto come gjelbër ) ma bensì “giallo”! Questa parola deriva dal latino viridis (verdeggiante), ma ha mutato leggermente significato.
2. In Spagnolo abbiamo salir, che in italiano vuol dire “uscire” e non “salire”, che si dice subir.
3. In Portoghese il burro non si utilizza in cucina, semmai come mezzo di trasporto (significa asino)
4. E che dire del francese fermer, che significa “chiudere” e non fermare.
5. In Arabo è interessante la parola diwan che indica il canzoniere di un poeta; significa inoltre “dogana” e, per estensione, “amministrazione”. Il nostro termine “divano” deriva dal fatto che i burocrati arabi lavoravano seduti su cuscini o tappeti e la parola diwan si è evoluta per comprendere anche questo significato.
Non parliamo poi dei false friends nella lingua inglese, che ci mettono in difficoltà ogni giorno.
Basti pensare al termine parents, che significa “genitori” non “parenti”! Ecco perché è così importante affidarsi ad esperti, sia quando si traduce in una lingua che non è la propria, sia quando si vuole imparare una lingua nuova.
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