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4 stranezze linguistiche nel mondo

Guy Deutscher, linguista israeliano dell’università di Manchester, nel libro La lingua colora il mondo ci mostra come la lingua influenzi il nostro modo di vivere e come il modo di vivere possa influenzare la nostra lingua.

Ecco alcuni esempi curiosi:

1-La lingua parlata dai Matses, una piccola tribù che vive lungo il Rio delle Amazzoni, coniuga i verbi in relazione al modo di in cui si è venuti a conoscenza dei fatti: Se chiedeste a un Matses quanti figli ha, vi risponderà: “ce n’erano due l’ultima volta che ho controllato”.

2- Una piccola parte di popolazione aborigena australiana parla lo guugu yimithirr: in questa lingua non esistono le espressioni spaziali sinistra, destra, davanti, dietro, ma solo i punti cardinali: gungga (Nord), jiba (Sud), guwa (Ovest) e naga (Est). Dovremmo avere una bussola in testa per capirli!

3- Sul versante di una catena montuosa in Messico, troviamo i parlanti dello Tzeltal, che possiede solo 3 espressioni di direzione: “in salita”, “in discesa” e “dall’altra parte”. Che disagio se vivessero in pianura!

4- Esiste una lingua, in cui la parola erriplen, “aeroplano”, è compresa nel genere “verdura”. Inizialmente per verdura si intendeva pianta, poi si è passati ad indicare il legno, poi le canoe (in legno) e infine tutti i mezzi di trasporto.

Per imparare una lingua, quindi, è sempre fondamentale conoscere anche il contesto culturale delle persone che la parlano e le consuetudini della lingua d’uso, altrimenti non si potrà mai avere una piena padronanza della stessa.

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